Ghisalba, Bergamo, Lombardia, Italia
Vendita
194.000,00€
villa schiera di testa indipendente giardino e terrazza Ghisalba
VILLA A SCHIERA DI TESTA LIBERA SU TRE LATI, POSTA IN PROSSIMITA’ DEL CENTRO PAESE, SU VIA INTERNA E INDISTURBATA IN UN CONTESTO DI VILLE, DISPOSTA SU 2 PIANI OLTRE AL PIANO INTERRATO, CON GIARDINO DI MQ. 150 E UN AMPIO TERRAZZO DI MQ. 30, COSI’ COMPOSTA:
PIANO TERRA MQ. 60, INGRESSO, SOGGIORNO E CUCINA ABITABILE CON ACCESSO AL TERRAZZO, BAGNO CON FINESTRA;
PIANO PRIMO MQ. 65, CAMERA MATRIMONIALE CON BALCONE, 2 ALTRE CAMERE, BAGNO FINESTRATO.
PIANO INTERRATO MQ. 60, SPAZIOSA TAVERNA CON ANGOLO COTTURA DI MQ. 35 E FORNO A LEGNA, LAVANDERIA E AUTORIMESSA DI MQ.25.
Classe g ipe 278,80
RIFINITA CON PAVIMENTI IN GRES INCASTRATO POSATO IN DIAGONALE, CERAMICA MONOCOTTURA NELLA TAVERNA, NEI BAGNI E NELLA LAVANDERIA, SERRAMENTI ESTERNI CON VETRI DOPPI E GRIGLIE IN LEGNO ESTERNE,
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PAVIMENTI A PIANO TERRA RIFATTI NEL 2017, OLTRE AD UN IMPIANTO CON STUFA A PELLET NELLA ZONA GIORNO E ZONA NOTTE
DOTATA DI IMPIANTO DI ARIA CONDIZIONATA
LA VILLA E’ IN OTTIMO STATO DI MANUTENZIONE, DOTATA ANCHE DI UN AMPIO ORTO DI PROPRIETA’ RETROSTANTE, POSIZIONATA IN ZONA DI VILLE SINGOLE E VILLETTE A SCHIERA CON ACCENTUATE AREE VERDI, NELLE VICINANZE DI TUTTI I SERVIZI E NEGOZI
L’AMPIO TERRAZZO POSIZIONATO NELLA PARTE RETROSTANTE E APPARTATA DELLA VILLA, E’ UN GRADEVOLE SPAZIO ESTERNO PER APERITIVI, PRANZI E CENE CON AMICI
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La Storia
Le origini del paese risalgono all’epoca romana (V secolo d.C); di tale periodo si sono rinvenuti reperti archeologici di notevole importanza, tra cui un altare dedicato al culto del dio Giove.
A tale periodo si può far risalire anche la Via Francesca, su cui ancora oggi è ricalcata la viabilità moderna, come strada di scorrimento, che taglia l’alta pianura bergamasca da est ad ovest. Una vaga diceria asserisce che questa via fosse ripristinata dai Franchi per permettere il trasferimento della salma dell’imperatore Ludovico II da Brescia a Milano.
In epoca medievale il paese fu al centro di numerose dispute tra le fazioni guelfe e ghibelline; infatti vi era anche un castello, distrutto per ben due volte nel XIV secolo per opera dei milanesi e di cui ora restano soltanto pochi resti delle mura di cinta dopo continue demolizioni sia nel XIX secolo sia dopo l’ultimo dopoguerra.
Monumenti e luoghi d’interesse
Il paese deve il suo nome alla precedente e antica chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, ampliata nel secolo XVIII dall’architetto Luca Lucchini di Certenago[5], poi demolita totalmente nel XIX secolo, che veniva chiamata ecclesia alba forse dal nome delle vesti dei battesimandi (quella di Ghisalba era una delle poche chiese battesimali presenti sul territorio di Bergamo) o più semplicemente perché le sue mura erano tinteggiate con calce bianca.
L’attuale chiesa, in forma di rotonda con cupola, è stata progettata dall’architetto Luigi Cagnola nella prima metà del XIX secolo; domina con la sua imponenza la piazza del paese, ed è caratterizzata da un pronao con imponenti colonne, nonché dal campanile che è stato costruito all’inizio del XX secolo sul luogo ove in passato sorgeva una torre, collegata alla cinta del castello e utilizzata a scopi difensivi. All’interno si trovano dipinti di pregio, tra i quali spiccano quelli di Gian Paolo Cavagna.
Il Santuario della Beata Vergine della Consolazione
A Ghisalba è presente anche il Santuario della Beata Vergine della Consolazione. Questo luogo sacro rappresenta la devozione nei confronti della Vergine Maria. Qui vengono, inoltre, conservati una serie di affreschi legati all’apparizione della Madonna ad una paesana che si chiamava Antoniola il 14 agosto 1453. La Beata Vergine fece la seguente richiesta: “Io voglio che tu dica alli homini et donne da Ghisalba che fazano hedificare in questo loco presente una cappella a Dio in mio honore”[6]. Nel XVII secolo il Santuario ha subito importanti trasformazioni, come l’ampliamento dell’area del coro. I fondi per la restaurazione del Santuario provenivano principalmente dai beni dei paesani lasciati alle istituzioni religiose del paese dopo la loro morte per peste. Nella seconda metà del XIX secolo, in questo luogo sacro sono state realizzate delle statue da Luigi Carrara. Esse rappresentano la scena dell’Apparizione.
Il Palazzo Ghidini è stato ampliato su progetto del 1853 preparato dall’architetto Trip Montana.
Ghisalba ha sempre avuto le caratteristiche di borgo agricolo e le mantenne sino al XX secolo: le colture predominanti erano quelle del frumento, del granoturco e delle patate. Restano, ai margini del centro abitato, numerosi esempi di cascinali, alcuni utilizzati, altri lasciati cadere in disuso.