Genova Italy
Vendita
76.000,00€
casa indipendente tre piani giardino campagna camisano
SUL CONFINE DI ROMANO DI LOMBARDIA, IMMERSA NELLA CAMPAGNA DEL COMUNE DI CAMISANO (CR) IN LOCALITA’ CAMINETTI DI SOPRA, PORZIONE DI CASA INDIPENDENTE POSTA SU 3 PIANI CON GIARDINO DI MQ. 110 SU UNICO LATO, COSI’ COMPOSTA:
PIANO TERRA MQ. 77, TAVERNA (SOGGIORNO CON ANGOLO COTTURA), SPAZIOSA LAVANDERIA, BAGNO, SCALA CHE COLLEGA I PIANI SUPERIORI, GIARDINO MQ. 150 SUL RETRO DELLA CASA E PATIO ANTISTANTE DI METRI 3 DI PROFONDITA’ PER LA LARGHEZZA DELLA FACCIATA;
PIANO PRIMO MQ. 77, SOGGIORNO, CUCINA, CAMERA, BAGNO, 3 BALCONI;
PIANO SECONDO MQ. 77, 3 CAMERE, BAGNO.
E’ DOTATA DI RISCALDAMENTO AUTONOMO CON CALORIFERI IN GHISA CON CALDAIA ALIMENTATA DA BOMBOLONI A GAS IN QUANTO NON C’E’ALLACCIAMENTO AL METANO, E ULTERIRORE CANNA FUMARIA PER EVENTUALI STUFE A PELLET O CAMINI;
I PAVIMENTI SONO IN CERAMICA MONOCOTTURA NELLA CUCINA – TINELLO DEL PIANO TERRA E NEI 3, IN MARMETTE IN TUTTI GLI ALTRI LOCALI;
I SERRAMENTI INTERNI SONO IN LEGNO COME QUELLI ESTERNI CHE HANNO VETRI SEMPLICI AD ECCEZIONE DELLE PORTE FINESTRE CHE DANNO SUI BALCONI CHE HANNO IL DOPPIO SERRAMENTO IN ALLUMINO
IL TETTO E’ STATO RIFATTO 15 ANNI FA
E’ POSIZIONATA NELLA PIENA CAMPAGNA, COMPLETAMENTE IN DISTURBATA E SOLEGGIATISSIMA, A 2 CHILOMETRI DAL CENTRO DEL PAESE E IN PROSSIMITA’ DI DUE CASELLI AUTOSTRADALI DELLA BREBEMI
Classe g ipe 401,25 Kwh/mqa
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LA STORIA
L’antichità e le origini
La storia del borgo di Romano è molto antica e risale all’epoca romana. Al riguardo bisogna specificare che molto probabilmente il toponimo non deriva dalla stessa dominazione, come i più sarebbero orientati a pensare, ma da Rumanus, di ceppo indo-europeo ed indicante un borgo costruito in prossimità di corsi d’acqua. Tale osservazione è opinabile in quanto la radice RU in luogo di RO era tipica dell’epoca romana ed entrambe rimasero in uso fino a quando la RO si stabilizzò con la normalizzazione avvenuta a cominciare dall’Umanesimo e in particolare con l’introduzione della stampa. Più verosimile risulta l’ipotesi che il toponimo Romano derivi effettivamente dall’aggettivo “Romanum” relativo al Castrum Romanum su cui sorse la “Vecchia Romano” da cui trasse origine il nuovo borgo. Tale origine del toponimo è contenuta anche nel Dizionario di Toponomastica, I nomi geografici italiani. UTET: Torino, 1997.
Tuttavia sul territorio in quel periodo si svilupparono insediamenti abitativi, formatisi in seguito allo stanziamento di numerose guarnigioni in questa zona ricca di vie di comunicazione.
Il Medioevo
Il borgo ampliò sempre più le proprie dimensioni fino a raggiungere un discreto numero di abitanti nel periodo medievale. Inserito nel Sacro Romano Impero, venne dato in gestione feudale alla diocesi di Cremona, i cui domini terminavano proprio nei confini del borgo stesso, al quale si accedeva mediante quattro porte di ingresso, ognuna delle quali diretta alle vicine città di Bergamo, Cremona, Brescia e Milano. Una porzione del centro abitato, sempre in espansione, venne quindi a trovarsi nel territorio infeudato al vescovo di Bergamo, situazione che provocò non poche discussioni e dispute volte ad ottenere il controllo totale del paese.
Per redimere definitivamente la questione gli abitanti si accordarono quindi con i bergamaschi, decidendo la costruzione di un nuovo borgo poco distante, in territorio completamente soggetto a Bergamo: nel 1171 cominciò la costruzione, più a nord, di quello che tuttora è il paese di Romano di Lombardia.
Il centro abitato venne cinto da un possente impianto fortificato alto ben 5 metri e protetto da un fossato, nonché dotato di quattro torri agli estremi perimetrali: tre erano gli ingressi, con le vie molto raccolte e gli edifici addossati l’uno con l’altro. Ciò era dovuto al fatto che, se il precedente borgo aveva avuto la possibilità di svilupparsi liberamente ampliandosi verso l’esterno, questo doveva essere inserito in un perimetro ben definito, riducendo ed ottimizzando gli spazi.
I nuovi feudatari riconobbero molteplici privilegi ai romanesi, tra cui l’esenzione dalle tasse e l’inserimento in una sorta di zona franca, situazione che permise il prosperare a livello economico e sociale.
In seguito l’egemonia del borgo passò in mano alle famiglie più in vista, tra cui si segnalarono i Sommi originari di Cremona, i Colleoni ed i Suardo.
A partire dal 1335 il borgo venne preso in gestione dalla famiglia milanese dei Visconti, i quali pochi anni dopo iniziarono una lunga disputa con la repubblica di Venezia, volta ad ottenere il controllo sull’intera zona.
La spuntarono i veneziani che, con la pace di Ferrara del 1428 acquisirono gran parte della pianura bergamasca. Anche i nuovi dominatori mantennero i privilegi accordati qualche secolo prima, migliorando le condizioni sociali ed economiche, ponendo a Romano la sede podestarile e del Consiglio speciale.
Il territorio venne nuovamente infeudato alla famiglia di Bartolomeo Colleoni, diventando un importante luogo di scambio di merci, posto al confine con il Ducato di Milano, da cui arrivava ogni tipo di mercanzia anche in modo illegale, alimentando di conseguenza il contrabbando, che divenne una delle principali attività degli abitanti.
Età moderna e contemporanea
La dominazione veneta durò fino al 1797, quando vi subentrò la napoleonica Repubblica Cisalpina. Questa ebbe vita breve, dal momento che già nel 1815 venne sostituita dal Regno Lombardo-Veneto, inserito nell’impero austriaco.
Infine a partire dal 1859 il territorio fu inserito nel neonato regno d’Italia, trasformandosi progressivamente da centro agricolo ad importante realtà industriale della bassa bergamasca.